martedì 2 ottobre 2007

Ieri

Pensiero.
Corre veloce, neanche lo afferri ed è già passato.

Rinchiuso lì, insieme a tutto il resto, a tutto ciò in cui amiamo perderci in cerca di qualcosa di migliore, in cerca di qualcosa che non siano il presente che non va, che non abbiamo il coraggio di prendere a calci.
Preferiamo rimanere lì, ancorati a ciò che potrebbe essere stato senza considerare che non potrà essere.
Non potrà essere.
È questo infatti il punto, ossessionati dal passato, rischiamo di non giocarci il futuro, come abbiamo fatto con il trascorso.
Non potremo volgerci al presente, non potremo visitare altri porti, magari migliori, magari peggiori, ma che avvicinano sempre alla metà finale.
Casa.

Cosa è il tempo? Una cosa ti sfugge via e non ti ritorna.
Non ritorna mai.
Nietzsche diceva che essendo le cose del mondo finite, e il tempo infinito, prima o poi qualcosa che è già successo accadrà di nuovo.
Accadrà di nuovo.
Ma come pensare che una cosa già successa possa accadere di nuovo?
Ora il discorso di Nietzsche sicuramente va su piani più alti e meno spiccioli di quanto uno studente di medicina possa considerare, ma la domanda è lecita.
Come si può pensare che una cosa già successa possa accadere di nuovo?
O meglio come si può pensare che una cosa già successa possa accadere allo stesso modo?
L'uomo cambia, è proprio il passato che lo fa cambiare.
Il problema è quando il passato lo tormenta.
Lo tormenta e non smette di farlo. Non smette di farlo.
Anzi non ci pensa nemmeno a smettere.
E come riuscire ad andare avanti?
Come fare?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se posso permettermi...non è il passato che fa cambiare l'uomo. é il presente che lo cambia, e solo dopo la metamorfosi (a volte dolorosa) l'attuale diventa passato. Non l'additato Ieri lo tormenta, ma l'Oggi Silente. E come sempre amiamo nasconderci al di là dell'incontrollabile, ci dipingiamo vittime del nostro carnefice, distogliendo lo sguardo dalla nostra vile accondiscendenza. Ieri, oggi, forse domani, è tutta vita che ci attraversa, e rimane solo al nostro arbitrio decidere come lo farà. La risposta al tuo "come fare" è "vivere", senza paure o falsi dogmi, affrontare e più spesso affrontarti, senza additare passati tormentosi o dubbi presenti.