mercoledì 5 dicembre 2007

PRIMO PRELUDIO ALL'ISTANTE MONOCROMATICO

Non ti chiesi niente
ma mi rispondesti con fare sicuro e voce altisonante
le tue parole
rimbombano tra le mie pareti cerebrali
ormai insensibili e assuefatte al malcomune...
Entrasti come un sussurro
e sei diventato un grido
nelle notti albine
che squarciano il velo silenzioso
della mia anima...
Furore-Ardore-Dolore.
Il plumbeo cielo
stilla lacrime di tenebra.
Mi inerpico nella notte,
mia unica amica fraterna,
con mani tremanti...
Rapidi bagliori
squassano
le fondamenta traballanti
della mia precaria unità...
Ti rivedo
con occhi limpidi
guardarmi da uno specchio...
La tua voce
emana frequenze dissonanti
chè il mio peregrinare è forse il tuo
Attento-Impervio-Vago.
Il sole si spegne tra le tue braccia.
Nel tragico odore della notte
solo noi due distanti e assenti
dal tumulto inconsistente delle genti.
Il sole si spegne tra le tue mani.
Riaprile e vedrai
la luna ansimante
che dall'alto ci guarda
come truce matrigna
di quel che sarà...
Parlami...Adesso...Qui...Sto ferma!
Parlami come non hai mai fatto...
Parlami di te,di ME
di noi...
Ma senza proferir parola.
A labbra strette
grida il rumore che hai dentro...
Parla con me che
attenta
ascolto e
osservo
le tue parole
come disegni surreali su una tela ferita...
Sono sempre io
guardami
sono qua...
Correndo non mi muovo...
Allunga la mano
afferra il mio braccio.
Riemergo...
SON VIVA.
A.M.

Guardatevi dentro...cos'è per voi l'istante monocromatico?Ho scritto due preludi all'istante monocromatico ma ancora non riesco bene a carpire tutte le sue piccole sfumature...il vero istante monocromatico...

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