Ieri, in giornata, è stata divulgata la notizia della morte di Nicola Tommasoli, 29nne disegnatore in un'officina meccanica di Verona, deceduto in seguito al pestaggio di 5 nazi veronesi. I 5 sono stati tutti arrestati, tra il 1 maggio ed oggi. Come molti sapete(questa è cronaca) Tommasoli è stato aggredito per aver rifiutato di offrire una sigaretta ai cinque; costoro sono passati dalle offese verbali alle mani in seguito ai reiterati rifiuti del 29nne, accompagnato da 2 amici.
Il concetto che vorrei esprimere non è legato all'assoluta insensatezza della vicenda; non perchè non sia legittimo e necessario riflettere su questo aspetto: morire pestati da un branco di coglioni...beh..non lo auguro a nessuno. Immagino, inoltre, cosa possa voler dire per i genitori perdere un figlio così. O forse no, non posso realmente immaginarlo, altrimenti non sarei qui a scrivere sulla mia bella sedia.
Ciò su cui volevo riflettere è il fenomeno violenza-criminalità-legalità. Questo trittico nucleare esageratamente polarizzato, negli ultimi anni, verso l'atomo V(iolenza). Il problema, credo, include in sè una gamma piutosto ampia di problematiche: nel nostro caso, i cinque provengono da famiglie borghesi, infoltiscono le file degli ultras della loro città e non si bardano con simboli nazisti, né appiccicano adesivi o toppe sui loro zainetti.
Questo post non vuole essere uno strumento dialettico, non voglio dare particolare risalto alla mia opinione. Non ho badato molto alla forma e non sono nemmeno andato a ricercare particolari strategie espressive.
Ma ditemi una cosa: cosa dovrebbe fare per giustificare un atto del genere un governo che ha tra le sue fila gente che apoggia azioni del genere?(intendo il governo Berlusconi, non si sa mai)
Questo era uno sfogo. Scusatemi; credo tuttavia che un problema così profondo riassuma in sè una serie di profonde mortificazioni per la coscienza del cittadino. Sociali, culturali e morali. Vorrei avere risposte.
martedì 6 maggio 2008
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3 commenti:
sono d'accordo con te. credo che però bisogna riflettere su un qualcosa che sta alla base della nostra società, ovvero la libertà. la nostra generazione è libera (o meglio, crede di esserlo) di fare qualsiasi cosa. Il prezzo da pagare per questa libertà è una complessità sociale crescente, una contingenza enorme che conduce inevitabilmente a rischi altissimi. Questa ne è una delle tante dimostrazioni.
...attenzione però: non mischiamo politica e sociale in maniera superfiaicle.
Che questi dementi fossero di destra o di sinistra, non cambia molto. Che ci sia un governo di destra o di sinistra..non fa grossa differenza.
La crisi dei valori della nostra generazione è totale e il ruolo che la politica ha avuto, in questo, non è certo stato lo "spalleggiarli" o meno... Semmai, la certezza di una pena INESISTENTE è la colpa della politica (ambo parti), e la mancanza di Moralità già nelle fila dei nostri presunti governanti.
Tanto per capirci, in un mondo in cui un Rom ubriaco travolge e uccide 5 persone e dopo 15 giorni di carcere esce e diventa un fotomodello... come fa una Famiglia, una Istituzione come la Scuola, o anche la Parrocchia stessa (premetto che io non credo e la parrocchia per me è una cosa che ho visto solo nei film: però le riconosco un parziale valore formativo)a inculacare una cultura della Legalità e del Rispetto?
In un mondo dove gente stracondannata come il nostro attuale premier (Berlusconi, tanto per capirci. Non si sa mai),che in una QUALSIASI democrazia responsabile e civile sarebbe a marcire in galera e invece da noi fa il Premier...come si fa a insegnare alle generazioni in crescita che qualcosa è buono e qualcosa non lo è, che un comportamento sano porterà ai veri traguardi della vita?
Il Mondo ci dice il contrario, e non stupisce più la mortificazione dell'animo.
D.
Certamente caro D. La bontà delle tue osservazioni è indiscutibile. Se ho voluto alludere al peso specifico della politica in questa faccenda è perchè credo nella stessa politica, checchè se ne dica. Non volevo far risuonare la mia campana più forte di altre ma intendevo semplicemente far notare che, a rigor di logica, ci si potrebbe sentire leggittimati ad agire in determinati modi se si hanno esponenti di un movimento politico,oltre che di una malsana ideologia, i quali vengono deliberatamente e con tutte le onorificenze del caso messi in condizione di esercitare il potere politico(nonostante la costituzione sia esplicitamente contraria al revanscismo o all'inneggiare ai simboli del fascio).
Sotto questo aspetto le proposte del neo-ministro degli interni Maroni in tema di inasprimento delle pene sembrano essere praticamente una carta per l'alienazione dello straniero in italia. Sarebbe opportuno riconsiderare queste proposte di legge per volgerle ad un consolidamento della legalità.
I dementi sono di destra e di sinistra, vero, vero. E' proprio per questo che il problema è di estrema delicatezza e profondità.
Una sola richiesta, per favore.Non smettiamo di indignarci.
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